29 novembre 2013

"Mater mea, fiducia mea": pensieri di don Bosco su Maria Ausiliatrice



Prende oggi il via una rubrica del blog dedicata ai pensieri di don Bosco su Maria Ausiliatrice.
Un filo rosso li accomunerà tutti: l'illimitata fiducia del santo torinere in Colei che è Onnipotente per Grazia!

Un grazie di tutto cuore ad un caro amico salesiano che mi ha dato uno spunto di riflessione per il titolo di questo spazio...





"In Maria ho riposto tutta la mia fiducia.

 La Madonna non lascia mai le cose a metà".

"Mater mea, fiducia mea": pensieri di don Bosco su Maria Ausiliatrice





"Io vi raccomando di invocare sempre il nome di Maria,

 specialmente con questa giaculatoria:

Maria Ausiliatrice dei Cristiani, prega per noi. 



É una preghiera non tanto lunga, ma che si esperimentò molto efficace".

24 novembre 2013

OMELIA DEL RETTOR MAGGIORE, DON PASCUAL CHAVEZ - 24 maggio 2008


24 maggio 2008 
SOLENNITÀ DI MARIA AUSILIATRICE
(Apoc. 12; Gal. 4, 4-7; Gv. 19, 25-27 )

Omelia del Rettor Maggiore, don Pascual Chavez


"Ecco il tuo figlio! Ecco la tua madre!"

 

Carissimi Fratelli e Sorelle,
 
è una grande gioia trovarci riuniti qui, nella Chiesa Madre della Congregazione a celebrare con la Famiglia Salesiana e con il Popolo di Dio, la Solennità di Maria Ausiliatrice.

Da questo luogo privilegiato, dalla Casa della Madonna di Don Bosco, da dove è uscita la sua Gloria, oggi ci sentiamo particolarmente Chiesa, uniti al Santo Padre e ai cristiani di tutto il mondo che pregano per la Cina.
 
Nella lettera rivolta alla Famiglia Salesiana, all'inizio della novena di preparazione della Festa di Maria Ausiliatrice scrivevo: "Il nostro tempo ci appare complesso e difficile, pieno di sofferenza. 
Come non ricordare qui oggi l'immane dolore, devastazione e morte provocata dal Ciclone Nargis o dal terremoto che hanno colpito il Myanmar o la regione di Sichuan nella Cina, senza contare le vittime delle guerre in corso e della violenza della storia. 
Ma quando mai i tempi sono stati facili? 
Possiamo dire piuttosto che i tempi difficili sono i tempi di Maria, donna forte, dalla fede temprata, madre sollecita e guida coraggiosa.

L'aveva intuito Don Bosco quando, in tempi calamitosi e irti di ostacoli per la Chiesa, aveva proposto la devozione all' Auxilium Christianorum quale ancora di salvezza per i credenti e fonte di vita spirituale per i suoi giovani, per i loro educatori ed educatrici. 

Ce lo ricorda oggi, con felice intuizione, il S. Padre Benedetto XVI che addita la Vergine Ausiliatrice quale madre da invocare perché la Chiesa cinese possa superare le sfide impegnative che si trova ad affrontare: riconciliazione ed unione in seno ad una comunità divisa, il superamento di umilianti controlli da parte del governo e la concessione di una vera libertà di religione
Il Papa chiede ai cattolici cinesi di affidarsi proprio a Lei, l' Ausiliatrice venerata presso il santuario di Sheshan, vicino a Shanghai, ed invita i cattolici di tutto il mondo a unirsi il 24 maggio di ogni anno in una giornata di preghiera per la Chiesa in Cina.
"Desidero - ha scritto il Papa - che quella data sia per voi una giornata di preghiera per la Chiesa in Cina. 
Vi esorto a celebrarla rinnovando la vostra comunione di fede in Gesù Nostro Signore e di fedeltà al Papa, pregando affinché l'unità tra di voi sia sempre più profonda e visibile"

Forse quello che non tutti sanno è che "il Santuario di Sheshan è vicino al cuore della Famiglia Salesiana. 
La devozione a Maria Ausiliatrice vi crebbe, si può dire, contemporaneamente agli sviluppi della stessa devozione a Valdocco. 
E' del 1 marzo 1868 l'inaugurazione della prima modesta chiesetta-oratorio in cima alla collina di Sheshan, proprio quando Don Bosco annunciava per il 9 giugno seguente l'inaugurazione del tempio da lui eretto in Torino.
E mentre i cronisti di Valdocco segnalavano un crescente numero di grazie ottenute per intercessione di Maria Ausiliatrice, anche a Sheshan iniziava un movimento di pellegrinaggio popolare nel mese di maggio, e in particolare il giorno 24, che negli anni seguenti avrebbe attirato fino a 10.000-15.000 fedeli. 

Anche i fedeli cinesi potevano godere della potente intercessione della Vergine Ausiliatrice fin dalle loro prime manifestazioni di fede e venerazione presso il santuarietto a Lei dedicato, come notava lo stesso Don Bosco quando si riferiva a grazie ivi ottenute nel maggio1869:
"Il nome di Maria Ausiliatrice risuona ormai glorioso sino nei più lontani paesi. 
La Cina e' uno di questi. 
Pare veramente che Iddio voglia tirare a se' il mondo intero per mezzo dei prodigi operati in favore degli infedeli ad intercessione della sua divina Madre..." .

Con la stessa fede con cui Don Bosco attribuiva tutto a Maria Ausiliatrice, e raccogliendo l'umile constatazione di Don Luigi Versiglia che ricordava ai suoi missionari che "senza Maria Ausiliatrice noi Salesiani siamo nulla", qui, nella sua Casa affidiamo a Lei questa terra sognata e bramata dal nostro Padre.
Proprio sei anni fa mi ero recato, per prima volta, in veste di Successore di Don Bosco, per consegnare a Maria tutti i confratelli, i membri della Famiglia Salesiana, gli amici di Don Bosco e i giovani che il Signore mi aveva affidato. 
Sei anni dopo torno, questa volta accompagnato da tutto il mio Consiglio, per porre nelle mani e nel cuore di Maria questo nuovo sessennio dopo il Capitolo Generale 26, che ci porterà con il cuore infiammato dalla passione del "Da mihi animas, cetera tolle" alla celebrazione del bicentenario della nascita del nostro amato Fondatore e Padre.
Da parte sua, la Madre Antonia Colombo e il suo Consiglio sono venute a rendere lode e grazie al Signore per la presenza materna di Maria Ausiliatrice sin dall'inizio della vita dell'Istituto e di modo particolare in questo sessennio loro che sta per concludere. 
Tra le tante grazie, la Madre ha avuto di recente, nel mese di aprile, la gioia immensa di accogliere nell'Istituto le Figlie di Don Bosco, dopo un lungo percorso di preparazione. 
A tutto ciò si aggiunge il desiderio della Madre e il suo Consiglio di affidare alla Madonna il loro Capitolo Generale, che avrà come tema l'esperienza, l'espressione e le frontiere dell'Amore preveniente di Dio.
Quest'anno inoltre, in linea con la strenna del 2008, sentiamo il bisogno di invocare la presenza educativa di Maria nelle famiglie e nella vita di tanti giovani il cui comportamento smarrito, confuso e violento sta provocando tanta sofferenza e preoccupazione, descritta dal Santo Padre come "emergenza educativa".  
Non c'è dubbio che il degrado ambientale, personale, sociale, culturale e religioso ci rende bisognosi della presenza materna di Maria.

Come al solito, la Parola di Dio che abbiamo appena ascoltato mentre proclama quanto è grande, profonda e decisiva la presenza di Maria nel mistero di Cristo e della Chiesa illumina e progetta la nostra vita personale, sociale e istituzionale.

Nella prima lettura abbiamo sentito l'Apostolo: "Quando venne la pienezza del tempo Dio mandò il suo Figlio, nato da donna …" (Gal. 4, 4). 
L'incarnazione di Gesù nel grembo di Maria segna la "pienezza del tempo", il punto culminante della salvezza. 
Di questa salvezza Maria è, insieme con Gesù, primizia e prima collaboratrice. 
La pienezza dei tempi non sta ad indicare il grado di maturazione umana o spirituale della umanità e neppure il limite della sua decadenza, ma semplicemente il volere di Dio. 
Oggi la nostra situazione non è tanto diversa di quella di 2000 anni fa, e oggi come ieri Dio continua ad amare il mondo ed inviare il suo figlio, che ha bisogno però di persone che come Maria lo accolgano, lo incarnino e lo diano all'umanità. 
Il nostro Dio non ha perso la voglia di salvare, ma necessita di collaboratori che lo rendano presente, vicino, umano, salvatore.
In questo delicato compito non siamo soli. 
Abbiamo la madre e la maestra. 
In effetti, dall'alto della croce scendono le parole di Gesù: "Ecco il tuo figlio! Ecco la tua madre!" (Gv. 19, 26-27). 
La Chiesa nasce dal sacrificio di Cristo e subito riceve colei che l'accompagna lungo il suo cammino tra gli uomini. 
Maria sarà Madre e Maestra, e Ausiliatrice della Chiesa fino alla fine della storia.
E' una storia dove le forze del bene e del male si affrontano in aspro combattimento, come lo descrive con forza d'immagini il brano dell'Apocalisse. 
La presenza della "donna vestita di sole" (Apc. 12, 1) è segno e garanzia di vittoria per "quelli che osservano i comandamenti e sono in possesso della testimonianza di Gesù" (Apc. 12, 17).
Questa è stata l'esperienza vitale e la convinzione di fede del nostro padre Don Bosco. 
Nel 1871, durante gli Esercizi Spirituali a Lanzo, don Bosco dice ai suoi: "Solo in cielo potremo, stupefatti, conoscere ciò che ha fatto Maria Santissima per noi…, e la ringrazieremo per tutti i secoli eterni".  
Sono parole sue, che esprimono bene lo spazio, veramente straordinario, che Maria ha occupato nella storia della umanità, nella vita della Chiesa e non di meno nella vicenda della Famiglia Salesiana.

Don Bosco è un prete, un educatore, nella vita del quale, molto presto e con continuità, Maria ha fatto irruzione concretamente e carismaticamente. 
Ed egli, meditando nel suo cuore gli avvenimenti mariani capitati nella propria vita, si radicherà nella persuasione che Maria è una persona viva, vicina, che riempie la storia della Chiesa con la sua presenza e la sua opera.
La Madonna va così acquistando, sempre più chiaramente, agli occhi di don Bosco, i suoi tratti definitivi, quelli dell'Ausiliatrice, e lo conduce a crescere in un fortissimo senso della Chiesa.

Basti ricordare che nel decennio 1865-75 la Congregazione salesiana viene approvata, l'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice è fondato. 
 Poi verrà l'inizio della avventura missionaria, l'ingresso delle Congregazioni salesiane in altri paesi d'Europa, l'organizzazione dei Cooperatori. 
Maria Ausiliatrice presiede a questa espansione mondiale, facendone comprendere il significato ecclesiale: la Famiglia Salesiana viene inserita nella missione della Chiesa universale e appare così nella sua vera identità.
Di questa forte sensibilità ecclesiale, maturata dal nostro padre don Bosco sotto la guida dell'Ausiliatrice, desidero ricordare due manifestazioni che la evidenziano con chiarezza e divengono orientamento per noi. 
Mi riferisco al quadro che possiamo contemplare sopra la porta di entrata, a sinistra, che rappresenta el sogno delle due colonne. Vi si trova tutta l'ecclesiologia e la mariologia di Don Bosco.
Nel sogno delle due colonne, la grande nave, che ha per timoniere il Papa, solca il mare in tempesta, è assalita e combattuta, ma giunge ad attraccarsi tra le due altissime colonne sulle quali stanno rispettivamente l'ostia eucaristica e la statua dell'Immacolata con la scritta "Aiuto dei cristiani". Subito cessano gli attacchi e si fa una grande bonaccia.
La nave è - fin dagli inizi del cristianesimo - immagine della Chiesa. 
 Ebbene, non c'è dubbio: per don Bosco, l'Eucaristia e Maria Ausiliatrice sono le due grandi devozioni che sostengono la Chiesa nella sua missione e la difendono dai pericoli. 
Quante volte egli ha raccomandato ai suoi giovani e ai Salesiani queste due devozioni insieme. 

A d. Cagliero, appena partito per l'Argentina con i primi missionari, don Bosco scriveva: "Fate quello che potete: Dio farà quello che non possiamo fare noi. Confidate ogni cosa in Gesù Cristo sacramentato e in Maria Ausiliatrice e vedrete che cosa sono i miracoli".

Anche questo sogno ha una valenza ecclesiale di perenne attualità. 
 In successione, Cristo Risorto, presente nell'Eucaristia, Maria assunta nella Gloria e a Lui associata nell'opera della salvezza, e il Papa pastore e centro visibile di unità nella fede, sono gli intramontabili punti di riferimento per la Chiesa di tutti i tempi. 
Lo sono per le nostre Congregazioni, per l'intera Famiglia salesiana. 
Lo sono per tutti noi, fratelli e sorelle.  Lo sono per l'educazione dei giovani nella fede. 
Lo sono per una vita spirituale viva. 
Lo sono per l'efficacia della nuova evangelizzazione. 
Lo sono per l'autenticità del nostro senso di Chiesa, quello stesso che don Bosco ci ha lasciato in eredità e che si misura, prima di tutto, su questi punti di riferimento.

Carissimi fratelli e sorelle, concludo ringraziando la vostra presenza. Forti della presenza del Risorto, e del suo Spirito, accompagnati da Maria Madre e Ausiliatrice della Chiesa, rinnoviamo il nostro impegno a lavorare per l'educazione dei giovani con quell'umile e tenace speranza che fu del nostro padre don Bosco.

Vi invito ora a fare nostra la preghiera per la realizzazione del sogno del nostro caro Padre sulla presenza salesiana in Cina:
PREGHIERA A MARIA AUSILIATRICE
Vergine santa, Ausiliatrice,
Madre di Cristo, Patrona e Avvocata della Cina,
intercedi per la Chiesa, per il Popolo e la Gioventù Cinese
alla tua cura materna affidati.
Infondi in tutti
il desiderio di conoscere il disegno di amore del Padre,
il coraggio di accogliere il Vangelo di Cristo,
la volontà di crescere nello Spirito Santo.

Allontana dai tuoi figli ogni tipo di male.
Difendili dai pericoli del materialismo
e dell'indifferenza religiosa.
Suscita tra di essi vocazioni sante,
fedeli al servizio del Regno di Dio.
Anche a noi, che attendiamo con fiducia
i miracoli previsti dal nostro padre Don Bosco,
dona la stessa sua fede,
la sua passione e la sua sete per le anime;
rendici fedeli al nostro carisma
e all'opzione in favore della gioventù povera e abbandonata.

Dacci il coraggio di sognare,
audacia nell'intraprendere,
saggezza nell'agire con amore,
perseveranza nel donarci totalmente alla missione,
e una purezza di vita che rispecchi la tua.
Tu, che a Cana affrettasti il tempo del tuo Figlio,
esercita con premura la tua materna intercessione
ed affretta per il tuo popolo l'aprirsi di nuovi orizzonti
di libertà, di pace e d'ascolto del tuo Figlio. Amen

                     Don Pascual Chávez Villanueva
                      Torino-Valdocco, 24 maggio 2008

21 novembre 2013

ICONOGRAFIA DELL'AUSILIATRICE IN DON BOSCO -seconda parte-



Qui è possibile lerggere la prima parte.



 Da "La Madonna di don Bosco" di Sr Paola Farioli, Fma:

http://www.libreriadelsanto.it/libri/9788801025583/la-madonna-di-don-bosco-limmagine-di-maria-ausiliatrice-della-basilica-di-torino-tra-storia.html

"Don Bosco, oltre a diverse spiritualità mariane, conobbe anche diversi modelli inocografici di Madonne Ausiliatrici prima di decidere per quello dalle caratteristiche regali.

L'opzione per il titolo fu certo fortemente influenzata dal suo primo viaggio a Roma, nel 1858, quando potè constatare più direttamente quanto la devozione all'Ausiliatrice fosse collegata alla difesa della Chiesa, del Papa e dei Cristiani.
Egli visitò diverse chiese dove questo culto era fervente, ne vide e ne verò le immagini eppure non attinse ad alcuno di quei modelli.

Oggi in alcune di queste chiese si conserva il ricordo della visita di San Giovanni Bosco, come a Santa Maria in Monticelli e a Santa MAria in Trivio.

Benché oggi la Madonna di don Bosco sia diventata il tipo più diffuso e conosciuto dell'Ausiliatrice, l'iconografia di quest'ultima nell'Ottocento non era così omogenea; ha origini molto antiche e offre all'esame alcuni tipi diversi, che nacquero appositamente per questo titolo o per titoli affini, come Madonna dell'Aiuto, del Soccorso, della Vittoria, della Guardia; Madre della Chiesa, della Provvidenza; oppure furono tratti dai mmagini precedenti alle quali, per qualche motivo o qualche grazia particolare, veniva attribuito il titolo in una delle sue forme: Auxlium, Audiutrix, Advocata Christianorum.

Questo fu il caso, ad  esempio, della Madonna di Spoleto, famosissima, al tempo di don Bosco, per il miracolo appena avvenuto.

Tradizionalmente queste immagini, e il relativo culto, sono legate a situazioni di pericolo fisico o spirituale.
Troviamo così, ad esempio, curiose immagini di Ausiliatrici col bastone nell'atto di bastonare decisamente il demonio, oppure armate di tutto punto come guerrire di eseriti umani, a segnalare la presenza di Maria Ausiliatrice ovunque vi fosse un qualche tipo di nemico.

Le Ausiliatrici romane sono molto diverse dal tipo regale a noi noto.
Si tratta di modelli di tipo materno, donne a mezzo busto, col Bambino ma senza personaggi di contorno e senza sfondo.
Sono dolci e affettuose, in atteggiamento protettivo; in alcune, ad esempio, il Piccolo si tiene stretto alla Madre, in altre c'è il gesto della donazione del Cuore.

Che don Bosco conoscesse il modello romano di Ausiliatrice amorevole o col Cuore ce lo testimonia egli stesso (nel libro "MEraviglie della Madre di Dio invocata sotto il titolo di Maria Ausiliatrice).
Egli venerò e diffuse molto di più anche il modello e la relativa spiritualità dell'Immacolata, ampiamente divulgata in tutta la Chiesa dopo la proclamazione del dogma, nel 1854.

Come la futura Ausiliatrice di don Bosco, anche l'Immacolata è una Madonna potente e vittoriosa; nell'immagine tratta dall'Apocalisse ella è coronata di stelle, con la luna sotto i pied di cui uno, esile e inesorabile, schiaccia la testa al serpente.
La natura della lotta è escatologica: la battaglia è quella della fine dei tempi, quando il Regno sarà riconsegnato al Padre e l'Agnello vi regnerà in eterno.
La Donna vestita di sole assume tutto il suo significato teologico e trascendente.

In don Bosco la scelta iconografica del'Immacolata è senz'altro legata a questo tipo di battaglia per la salvezza delle anime".