24 settembre 2015

Commemorazione mensile di Maria Ausiliatrice


«LA PRESENZA DI MARIA IN DON BOSCO»
s
Gianni Ghiglione
a
(tratto da Don Bosco fu un vero Salesiano?, Elledici, 2014, pp. 213-215)



Anche chi conosce poco don Bosco (la sua vita, i suoi scritti, le sue opere) sa che la Madonna, invocata come Ausiliatrice, è stata importante nella sua vita e il titolo di Maria Ausiliatrice dato alla Vergine richiama immediatamente "la Madonna di don Bosco". Vogliamo però approfondire maggiormente questo tema per cogliere quegli aspetti che hanno caratterizzato la devozione mariana vissuta e propagandata dal Santo. "Vidi una donna di maestoso aspetto, vestita di un manto che risplendeva da tutte le parti ... " (MO, 62): così gli appare nel sogno dei nove anni. "Colei che tua madre ti ammaestrò di salutare tre volte al giorno". E sarà Lei che gli indicherà "il campo dove devi lavorare" e gli suggerirà un itinerario formativo-ascetico: "Renditi umile, forte e robusto". Giovannino sulle ginocchia di mamma Margherita ha imparato a pregare Maria con le preghiere di sempre: l'Ave Maria, l'Angelus, il Rosario, vivendo fin da piccolo le feste mariane che si celebravano nelle varie parrocchie della zona.' A poco a poco la Madonna diventerà "la Maestra, senza cui ogni sapienza diventa stoltezza" [1]. 
Durante i primi anni trascorsi a Chieri per frequentare le scuole pubbliche il giovane studente aveva preso l'abitudine, ogni giorno, mattino e sera, di passare nel Duomo della città e di sostare in preghiera di fronte alla cappella dedicata alla Madonna delle Grazie. "Pregando in questa cappella insieme all'amico Comollo ottiene la luce di discernere la propria vocazione" [2] (cfr MO, 99) e può così entrare in seminario. La sera prima della partenza, mamma Margherita fece a Giovanni questo "memorando discorso": "Quando sei venuto al mondo ti ho consacrato alla Beata Vergine; quando hai cominciato i tuoi studi ti ho raccomandato la divozione a questa nostra Madre; ora ti raccomando di esserle tutto suo: ama i compagni divoti di Maria e se diverrai sacerdote raccomanda e propaga mai sempre la divozione di Maria" (MO, 103-104). Il chierico Bosco prese alla lettera quanto la mamma gli aveva consigliato ed ebbe per amici i "compagni devoti di Maria" (MO, 105); tra questi spicca Luigi Comollo con cui "recitava il Rosario o l'ufficio della Madonna" (MO, 108); le sue prime prediche furono proprio sul Rosario e la Natività di Maria (cfr MO, 109); la seconda Messa, dopo la sua ordinazione sacerdotale, la celebra "nella chiesa della Santissima Consolata, per ringraziare la grande Vergine Maria degli innumerevoli favori, che mi aveva ottenuto dal suo Divin Figliolo Gesù" (MO, 121).
L'incontro di don Bosco con il ragazzo Bartolomeo Garelli avviene nel "giorno solenne dell'Immacolata Concezione di Maria", un fatto che fu sempre letto come una grazia della Vergine che segna l'inizio dell'opera degli Oratori! Ci vorrà ancora parecchio tempo, ma soprattutto tanta forza, fede e pazienza, prima che le campane della Pasqua 1846 suonino in festa per l'arrivo di don Bosco e dei suoi ragazzi a Valdocco, alla piccola tettoia "Pinardi", acquistata la settimana precedente e salutata con entusiasmo e riconoscenza con la recita del Rosario. Qui continua, in forma più viva e intensa, il "lavoro a due" [3] tra don Bosco e Maria, invocata soprattutto con il titolo di Ausiliatrice. Questo lavoro a due durerà tutta la vita: la devozione alla Madonna - attestano persone autorevoli - era in cima ai suoi pensieri. Pareva che non vivesse che per Lei. "Quanto è buona la Madonna, diceva, quanto ci vuole bene!". Fonderà la Congregazione salesiana, di cui "Maria è la madre e il sostegno"; costruirà la basilica di Maria Ausiliatrice in Valdocco e dirà: "Ogni pietra, ogni ornamento segnala una grazia. Maria la fece venir su a forza di miracoli!" e con santa M. Domenica Mazzarello darà vita all'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, monumento vivente a "Colei che ha fatto tutto". "Don Bosco non si risparmiava: ma qualcuno nell'ombra operava con lui e per lui. Questo qualcuno era Maria Ausiliatrice. Era iniziato così [ ... ] quel 'fare le cose insieme', quella 'misteriosa cooperazione' la quale, se aveva origini che risalgono al primo sogno, ora si era fatta più forte, più continua e quasi irresistibile" [4]. 
"La santa Vergine Maria continuerà certamente a proteggere la nostra Congregazione, se noi continueremo la nostra fiducia in Lei e continueremo a promuovere il suo culto ... sia in pubblico che in privato" (MB XVII, 261). E si spegnerà affermando: "Ho sempre avuto tutta la fiducia in Maria Ausiliatrice" (MB XVIII, 533). 

 [l] Fu in occasione della festa della Maternità di Maria Santissima, celebrata a Morialdo la seconda domenica di ottobre del 1827 , che avvenne l'incontro tra Giovanni Bosco e il chierico Giuseppe Cafasso (cfr MO, 74). 
[2] Giraudo-Biancardi, Qui è vissuto don Bosco, Torino, Elledici, 2004, p. 124. 
[3] BROCARDO Pietro, Don Bosco profondamente uomo, profondamente santo, Roma, LAS 1985, pp. 117-124.  
[4] Ibidem, p.122.